Le Fullonicae
Le fulloniche erano piccole industrie dove venivano lavate e trattate le stoffe e la lana. Ad Ostia ne sono state scoperte finora tre, tutte del II s. d.C. Due di esse sono tuttora visibili. La più piccola si trova vicino alla caserma dei Vigili e la più grande nella Via degli Augustali, non lontano dal teatro. Lungo il decumano è stata scoperta di recente la più grande fullonica della città, obliterata alla fine del II s. dal tempio dei Fabbri Navali.
Vi si riscontra sempre lo stesso tipo di allestimento. Sui lati, doli dimezzati incastonati nella pavimentazione in cocciopesto impermeabile, fra dei muretti dopo appoggiarsi, consentivano la pigiatura dei panni. Al centro, fra pilastri, si trovano vasche profonde dove lavare le stoffe; sono in pendenza per far scorrere l'acqua dall'una all'altra. I bordi delle vasche sono alti e smussati in modo da potervi trascinare e battere i tessuti senza danneggiarli. Nei pilastri, sono conservati, nella fullonica della Via degli Augustali, gli incassi di travertino dove incastrare i travi sopra i quali si stendevano le stoffe ad asciugare. Il prodotto utilizzato era l'urina, il che non rendeva il luogo particolarmente odoroso!
L'attività delle fulloniche era particolarmente importante ad Ostia, durante il periodo di maggiore fioritura della città ed è probabile vi fossero lavate e trattate le stoffe importate dalle province prima di portarle a Roma.
Oltre alla fulloniche, esistono dei lavatoi dove si lavavano comunemente i vestiti, provvisti di un canale dove scorreva l'acqua e sui bordi dei quali si strofinavano i tessuti, come ne esistono ancora nei paesi.